Per lasciare un ricordo di Daniele potete scrivere a: info@claudiacagnoli.com |
La tua voce e la tua musica mi accompagneranno in ogni istante. Grazie, perché, anche lontano, tendo la mano .... e tu ci sei! Claudia |
Daniele non so dove sei, ma ovunque tu sia rimangono i ricordi delle giornate passate insieme a ridere, a scherzare e a volte anche
a piangere. Nati e cresciuti insieme, ora sarà difficile senza il tuo grande affetto e i consigli tanto preziosi. Ti voglio bene Laura |
Ciao Daniele ti vorrei ringraziare per essermi stato vicino tutte le volte che ho avuto bisogno del tuo aiuto. Sei stato più di un fratello e delle volte ti sei comportato da padre. Tu sei stato e sei tutt'ora una pedina fondamentale della mia vita, ancora adesso ci vediamo perché molto dolcemente vieni a trovarmi nei miei sogni, per me tu sei vivo e non immagini quanto mi aiuti. Grazie. Ti voglio bene Massimiliano |
La tua sensibilità, lealtà, onestà, cordialità e simpatia sono sempre vivi nei nostri cuori: nei momenti difficili sappiamo che ci
guidi e ci protegi perché il tuo amore e la tua voglia di vivere ci accompagnano nella nostra esistenza. Un bacio Anna Maria e famiglia |
UNA FOGLIA NEL VENTO Come una foglia nel vento inseguo la tua ombra amore mio Volando da un ramo all'altro mi poso sulla nuda terra Secca ormai staccata dalla vita rincorro ricordi di una freschezza antica Come vorrei esser con le mie giovani sorelle sui rami appesa a goder del sole e della brezza calda L'ora per me è giunta amore mio di dire addio a tutte le illusioni ma non volendo lasciarti andare via mi poso sulla lapide che porta il nome tuo Possa il destin amar che ci divise unir la nostre sorte nella fine Raffaella Pettograsso |
Daniele, sei stato una delle persone più significative della mi vita e credo che sei riuscito a trasmettermi tanto ... il destino ha voluto che le nostre strade si incontrassero e purtroppo si dividessero. Ti cercherò e non ti troverò ma se guarderò bene saprò sempre ritrovarti nel mio cuore. Grazie per quanto mi hai dato Tuo Jos Giuseppe Ciminello |
Se cerco nella memoria l'immagine di Daniele, la prima che mi torna alla mente è lui, al pianoforte, con il suo smoking, impeccabile,
elegante, professionista come pochi. La canzone giusta al momento giusto, una profonda conoscenza del repertorio nazionale ed
internazionale, che eseguiva sempre con grande stile. Poi la sua attività con la bravissima Claudia Cagnoli, al punto da diventare una
realtà ben precisa ed identificabile nel panorama dell'intrattenimento musicale. Conobbi Daniele molti anni fa, lavoravamo insieme nella programmazione della musica dal vivo in un prestigioso albergo. Lui sempre preciso, corretto, disponibile alla collaborazione, serio. Poi gli eventi ci hanno allontanato per farci ritrovare anni dopo, sempre per la stessa agenzia, sempre nel contesto dell'ennesimo albergo. E in questa occasione ho avuto modo di conoscere più da vicino Daniele. Non era una persona facile, aveva alcuni spigoli del suo carattere e una severità di giudizio che potevano lasciare qualche strascico. Però aveva una sua verità, una sua onestà, una sua chiarezza, che ti permettevano di apprezzarlo e di volergli bene. Abbiamo anche litigato io e Daniele, e per un periodo non ci siamo parlati. Ma se riguardo la sua storia, e penso a quanto ha sofferto in tanti momenti della vita, capisco tutto, e di più... Poi un giorno ci siamo rincontrati in una fila in banca, e abbiamo ripreso i rapporti esattamente come erano prima, Stima, rispetto, collaborazione, amicizia, lealtà. Perché Daniele era leale, e peccato che qualcuno non sia stato leale con lui. Riprendemmo i rapporti e ritrovai la parte più bella di Daniele, oltre alla parte musicale, la sua verità, la sua onestà, il suo essere una brava persona, nel senso più alto del termine. Ed è stato impossibile non volergli bene. Ora lo ricordo come un grande professionista, una grande persona, e sento la sua mancanza. E quando suono nell'albergo che ci ha unito, diviso e poi riunito chiudo per un istante gli occhi e lo rivedo al piano con il suo smoking. Ciao Danielino, ti voglio bene. Stefano. Stefano Scartocci |
Ripensare ad un amico è sempre un’ occasione per riflettere sulle cose importanti della vita. Pensare a Daniele mi dà modo di pensare
alla bellezza della musica, alla possibilità di trovare punti di incontro immediati e spontanei e alla semplicità, verità ed onestà
che certe persone hanno nei comportamenti e negli occhi. Come molti musicisti che conosco, ho avuto la fortuna di incontrarlo e di trascorrere del tempo con lui avendo la conferma che i rapporti sinceri possono crearsi anche tra persone che non si frequentano tutti i giorni; è una questione di qualità. Mi sembra quasi superfluo ricordare la sua professionalità, la sua capacità di “sentire” quello che il pubblico gradisce e la sua capacità di saper spaziare tra vari generi musicali e situazioni. Questo lo sanno bene tutti quelli che lo hanno conosciuto dal punto di vista artistico. Ho avuto modo di parlarci di tante cose, belle e meno belle, percependo un animo sensibile che voleva ricercare anche nel quotidiano un’armonia simile a quella che i giusti accordi possono dare. Sono molto contento di aver avuto modo di suonare con lui e Claudia. Sono dentro di me i ricordi personali della sua voce e dei brani che cantava (alcuni non li avevo mai sentiti che cantati da lui e per me erano suoi e basta!). Sentirsi in sintonia con chi hai vicino mentre suoni è l’essenza della musica e della vita. Per questo non posso che ringraziare Daniele ed abbracciarlo ancora una volta. Tra i “suoi” brani, uno che ricordo particolarmente è “Have I told you lately”. Spero anch’io di aver detto in breve delle parole degne di Daniele, il resto rimane nella musica fatta insieme. Ferdinando Coppola |
Ho perfettamente negli occhi, come se fosse adesso, l'arrivo di Daniele a scuola con un "cinquantino" bianco ogni mattina. Siamo al
Liceo Classico "Anco Marzio", siamo a metà degli anni '70, erano in pochi a disporre di un "due ruote" così trendy (si direbbe oggi).
Ragazzo sano, esempio per tutti, sempre ordinato nei modi e nel presentarsi, una voce pacata e moderata, mai estremo in un periodo in
cui era facile essere trascinati negli schieramenti tipici di quegli anni, riflessivo e rassicurante verso gli altri, certamente più
maturo della sua età, punto di riferimento con forti componenti carismatiche dettate dal suo equilibrio piuttosto che dai suoi eccessi.
Poi ci proiettavamo nel pomeriggio: era un piacere pensare all'allenamento pomeridiano al campo dell'idroscalo "1° maggio". Passavo qualche volta prima sotto casa sua, in Piazza delle Repubbliche Marinare, un "tempio" di quella Ostia che non c'è più vicino alla famigerata (più per sentito dire che di fatto) Piazza Gasparri dai quali palazzi arrivavano le note amplificate dei Pooh e di Renato Zero (incredibile, è come se le sentissi adesso) poi capitava di fare un salto al panificio di Marco (anch'egli compagno di squadra della "Nuova Ostia") e finalmente lo spogliatoio e l'odore della pozzolana polverosa. Anche qui Daniele era un "leader" naturale: correttezza e serietà quasi professionistica e tanta qualità nelle gambe, un mancino che percorreva la sua fascia cento volte a partita, quasi anticipando quello che sarà la sua passione e la sua professione: la musica. Tanti pomeriggi con le sue tastiere a provare, tante serate in giro per città e paesi a suonare - è inutile ricordare che tutti giravano un po' intorno alle sue idee ed alle sue capacità musicali. Un gruppo di persone fantastiche ed un legame unico che si è perpetrato nel tempo, sebbene poi solamente Daniele abbia avuto la forza ed il coraggio per trasformare quella passione in una ragione di vita e di lavoro. Daniele ha rappresentato una grandissima parte della mia adolescenza: abbiamo la stessa età, abbiamo frequentato lo stesso liceo, abbiamo fatto parte della stessa squadra e dello stesso gruppo musicale. Tutta la vita di due ragazzi, in particolare dai 14 ai 20 anni, convissuta intensamente raccogliendo le esperienze che serviranno nel futuro, gioendo per le soddisfazioni che raggiungevamo e soffrendo per le difficoltà (ricorderanno bene i componenti del gruppo quella nottata di Torvaianica durante la quale furono rubati tutti gli strumenti costringendoci a ricominciare da capo con una "pianola" ed un rullante...). Nel bene e nel male Daniele non perdeva mai lucidità, tanto da sembrare quasi "estraneo" e senza emozioni: era sempre il primo a riproporre un "progetto", ad avere ben chiaro il da farsi, a proiettarsi in una nuova avventura, sintomo di altissimo pragmatismo e forte raziocinio, come se fosse già nato "saggio" ed in possesso di una marcia superiore rispetto ai meccanismi di riflessione della massa. E proprio per queste sue qualità mi sentivo inorgoglito nel trovare sostegno ed apprezzamento da parte sua nelle mie scelte: il fatto che lui potesse fornirmi una sua "approvazione" avvalorava ciò che stavo facendo. Ed il fatto che lui adesso non ci sia più mi ha reso "vecchio" improvvisamente: non ci sarà più occasione di vederci e confrontarci da uomini, né di ripercorrere insieme lo spirito di quando l'entusiasmo animava le nostre giornate di ragazzi pronti ad affrontare la vita. Mi consola il fatto che quando toccherà a me, Daniele sarà tra i primi ad accogliermi "dall'altra parte", quella che nessuno conosce ma che immaginiamo sia giusta ed eterna. Costanzo Ciaprini |
A Daniele Scuderi ..... stimato Artista nel vero senso della parola.
Non ho aneddoti particolari su Daniele, dato che purtroppo non ho
mai avuto l’occasione di collaborare con lui, ma posso senz’altro
donare un pensiero affettuoso che deriva dalle le testimonianze di
alcuni colleghi in comune, che hanno in questi ultimi anni avuto
l’opportunità di condividere insieme a lui il suo impegno, la sua
grande professionalità, ed il suo pathos per la musica, doti che
insieme alla sua umiltà, gli hanno reso la stima e l’affetto di
molti ..... semplicemente ..... come ogni uomo grande .... e comune
al tempo stesso. Lucia Di Donato Cantante |
Daniele e il piacere di lavorare accanto a lui, al suo animo nobile, alla sua musica. Note e parole una vita di emozioni.
Un uomo gentile, un artista amabile. Daniele e il suo pianoforte: il mio delicato ricordo. Federica Lulani |
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